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Sentire i Confini della Percezione: un esercizio somatico per affinare consapevolezza e interocezione

In sintesi

Allena i tuoi “sensori interni” (fondamentali per regolare stress, emozioni, interocezione, quella che Porges con la teoria Polivagale chiama neurocezione e altre importantissime funzioni) con un esercizio somatico a due prospettive.

Scopri perché la percezione guida lo stress, come eseguire Fase A & B passo-passo e come usarlo prima di conversazioni difficili, fasi di stabilizzazione, riprocessamento di traumi/dolore e altro.


Perché conta

Ogni risposta di stress o emozione parte dalla percezione. Quando il sensing interno è poco nitido, tendiamo a fraintendere i segnali (“dolore = danno o pericolo”, “attivazione = ansia o rischio”) e reagiamo in modo meno preciso.

L’allenamento dell’interocezione—la capacità di percepire e interpretare i segnali interni—riduce gli errori di lettura e rende l’autoregolazione più rapida e affidabile.

Questo articolo approfondisce il la tecnica somatica da 3 minuti del video, per permetterti di insegnarlo o praticarlo con sicurezza.

 

Ulteriori informazioni e approfondimenti sotto il video.

 


In breve (vantaggi pratici)

  • Tempo: ~3 minuti 

  • Utile per: prima di situazioni difficili, in seduta, durante stabilizzazione, o nel riprocessamento di traumi/dolore

  • Perché funziona: due prospettive spesso fuse vengono distinte, creano un contrasto che aiuta il sistema nervoso ad aggiornare sensazioni e previsioni in tempo reale


Come si fa (passo-passo)

Setup

  • Scegli una zona: avambraccio o coscia o qualsiasi altra parte del corpo.

  • Usa due dita (o più) con pressione che va da leggera a media.

  • Muoviti lentamente, resta nel comfort ed evita aree infiammate/acute.

  • Lavoreremo con due prospettive e poi confronteremo.

 

Fase A — Dalle dita (≈60–90s)

  1. Immagina di sentire solo con le dita.

  2. Traccia la pelle, poi scendi millimetro dopo millimetro: pelle → fascia → muscolo → (forse) osso.

  3. Nota temperatura… pressione… qualità tattile di ciò che esplori.

  4. Domandati:

    • “Le mie dita stanno rilevando dolore/disagio/emozioni nella zona che tocco,
      oppure queste sensazioni nascono dalle dita stesse?”

  5. Lascia che l’attenzione “risalga la catena”: dita → mano → avambraccio → spalla.

 

Fase B — Dalla parte del corpo (≈60–90s)

  1. Cambia focus attentivo. Fingi che la mano che tocca non sia la tua.

  2. Lascia che la pelle dell’avambraccio/coscia senta le dita e l’eventuale tessuto.

  3. Senti gli strati profondi: pelle → fascia → muscolo → osso, e come interagiscono.

  4. Dai un nome a ciò che percepisci: pressione, calore, fastidio, dolore, accudimento, invasione… o altro.

 

Confronto (≈15–30s)

  • Cosa è cambiato tra A e B in ampiezza, tensione, umore, respiro?

  • Dove inizia e dove finisce la sensazione nel corpo?

  • Questo contrasto è interocezione in azione: il corpo aggiorna sensazioni e previsioni su di sé e sul mondo. Nel tempo, percezioni e reazioni diventano più precise.

 


Perché funziona (riferimenti brevi)

  • Il cervello è una macchina di predizione: fonde i dati sensoriali con aspettative pregresse.

  • Cambiare punto di vista (dita ↔ parte del corpo) introduce un piccolo ma significativo errore di previsione, che spinge il sistema a ricalibrare ciò che sente rispetto a ciò che si aspetta.

  • Dare un nome alle qualità (“pressione”, “calore”, “invasione”, “accudimento”) aumenta la granularità interocettiva, favorendo una migliore autoregolazione.

 


Booster di precisione (scegline 1–2 per volta)

  • Occhi: aperti vs chiusi.

  • Ritmo: ancora più lento.

  • Alternanze: ripeti A ↔ B due o tre volte.

  • Linguaggio: almeno 3 aggettivi a ogni giro (es. liscio–elastico–caldo).

  • Contesto: guanto sottile o un velo di crema per cambiare la salienza.

  • Mappa dei confini: definisci dove inizia/finisce la sensazione.


Cosa monitorare (opzionale)

  • SUDs 0–10 (disagio/attivazione) prima e dopo

  • Tre aggettivi dopo ogni fase

  • Respiro/spalle: il respiro è più fluido? le spalle si abbassano?

  • Confini: cosa cambia durante l'esercizio e nelle differenti sessioni? 


Per i professionisti (flusso in seduta & debrief)

  1. Inquadra l'esercizio come esplorazione curiosa.

  2. Guida con lentezza e piccole ampiezze, specie se compaiono strategie di protezione.

  3. Domande di debrief:

    • “Cosa è cambiato tra prospettiva dita vs parte del corpo?”

    • “Quali etichette ora calzano meglio?”

    • “Dove inizia/finisce la sensazione?”

  4. Integrazioni:

    • Prima di esposizione/immaginativo, ristrutturazione cognitiva, training di abilità, durante o prima sessioni di riprocessamento o riconsolidamento (EMDR, RePro, Coherence, ecc.).

    • In coppia con Respirazione a Cicli Incrociati per modulare l’attivazione, poi campionare.

    • Per il lavoro decisionale, segui con Mondi Paralleli.

  5. Note cliniche: SUDs rapida, 3 aggettivi/fase, confini.


Errori comuni & soluzioni

  • Pressione eccessiva: alleggerisci; comfort prima di tutto.

  • Fuga nella fretta: imposta 60 secondi per fase.

  • Linguaggio povero: prepara una word bank (temperatura/texture/pressione/affetto).

  • Focus solo sul dolore: allarga a qualità non dolorose (calore, pressione, bordi).


Sicurezza

Resta nel comfort. Evita aree acute/infiammate. Se i sintomi aumentano, interrompi e torna a un respiro neutro.

Questa pratica è educativa e di supporto; non sostituisce diagnosi o trattamento medico/psicologico.

 


Continua qui

Questa tecnica fa parte delle Scienze Integrative e del libro Stress, Emozioni e Salute.

 

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